“Non sono un uomo facile” è una commedia del 2018 in cui vengono trattati disparità di genere, sessismo e abuso di potere legato al genere. Il tutto viene raccontato in chiave ironica, perché nel film il mondo è “al contrario”.
Damien è un ingegnere e decide di sviluppare un’applicazione dedicata esclusivamente agli uomini in cui annotare le proprie performance sessuali, le abilità e il numero di donne che si è portato a letto.
In azienda tutti accolgono l’idea con grande entusiasmo, tranne l’unica donna presente che cerca di opporsi alla decisione dei colleghi. Purtroppo, come spesso accade, la sua opinione non viene ascoltata.
A fine riunione, Damien esce trionfante dall’ufficio e, “goliardicamente” (parola usata troppo spesso per giustificare comportamenti tutt’altro che goliardici), insieme ad un suo amico fa catcalling a due ragazzine molto più giovani di lui. Distratto, va a sbattere contro un palo e sviene.
Il mondo è tutto al contrario: non sono più gli uomini a fischiare alle donne, ma le donne a farlo agli uomini. Sono le donne a provarci spudoratamente con lui per portarselo a letto e, anche se tutto questo sembrava un paradiso in terra, ben presto Damien si accorge del lato negativo.
Nel suo armadio, infatti, non trova più giacche e cravatte eleganti, ma completi con pantaloni corti per mostrare le gambe e scollature profonde, è costretto a farsi la ceretta ovunque, i suoi amici non sono più dei dirigenti d’azienda, ma casalinghi che si occupano dei figli, della famiglia e della casa, nessuno considera più le sue idee, subisce abusi sessuali e molto altro.
Tutto questo per lui non è più accettabile: rivuole il mondo di prima con le dinamiche di sempre, e proverà a cambiarlo… ma non vi dico se ci riuscirà o no, no spoiler! 😜
Questo film rende bene l’idea di come gli stereotipi di genere siano dannosi tanto per le donne, quanto per gli uomini. Anche il titolo è esplicativo: riprende e ribalta sul genere maschile l’espressione “donna facile”.
Il problema sono i valori e le attitudini che culturalmente associamo ai diversi generi: il ribaltamento dei ruoli nel film crea una dissonanza cognitiva che dimostra quanto sono radicati in noi certi stereotipi.
In conclusione, non ha senso prevalere gli uni sulle altre e viceversa, l’unico modo per rendere il mondo un posto migliore è considerarsi alla pari.